È DIVENTATA MATERIA DI CAMPAGNA ELETTORALE LA NECESSITÀ DI CONNETTERE UN AEROPORTO AD ORVIETO. NON PERDIAMO TEMPO: L’ISTRUTTORIA HA GIÀ AVUTO IL VIA DUE ANNI FA.
Due anni fa introdussi la riflessione sulla possibilità di richiedere l’apertura di un tavolo tecnico tra i vari interlocutori pubblici Comuni, Regione Umbria e Lazio ed ovviamente Trenitalia per esaminare quello che per la sua immediata fattibile funzionalità ed irrilevante impatto di costi non poteva neppure assurgere al grado di progetto: portare da Orte ad Orvieto l’ultima fermata del FIUMICINO EXPRESS ed avere come d’incanto l’aeroporto ad Orvieto.
Lo so mi rendo conto che messa così può dare l’impressione di uno slogan elettorale, ma oggi come oggi, ahimè non mi si può più accusare di ciò. Ma comunque non possiamo davvero perderlo questo treno e non solo in senso figurato! Ai tempi conclusi così il mio intervento in aula consiliare.
Altrettanto non ho bisogno di mettere a paragone cosa abbiamo noi ed il nulla assoluto di posti come Malpensa che distano un’ora da Milano. Sarebbero innumerevoli e formidabili gli sviluppi economici per Orvieto e non li elenco per non offendere l’intelligenza di chi legge queste righe.
Nei diversi programmi elettorali e nei discorsi pubblici che ne accompagnano l’illustrazione ritrovo un tratto comune a tutte le proposte: il riscatto dell’orgoglio identitario contro lo strapotere delle decisioni altrui che per le rango gerarchico sembrano insuperabili. E ciò vale per ogni settore di competenza della Regione. Hanno tutti ragione quando dicono che progressivamente stiamo assistendo inermi a quella che è una continua emarginazione degli interessi e quindi del benessere di Orvieto a causa di scelte che vengono disposte altrove, ci calano dall’alto e noi chini, ma l’orgoglio orvietano dov’è finito?
E così mentre c’è chi già dispone dell’aeroporto San Francesco sempre più a rischio di soppressione di rotte perché la domanda non sempre giustifica gli investimenti commerciali da parte delle compagnie aeree si scervella nel prefigurarsi chissà quali fantomatiche e dispendiose soluzioni per deviare direttrici, percorsi, implementare le infrastrutture possibilmente creandone di nuove con consulenze professionali ed mirabile impiego di soldi pubblici ovviamente provenienti anche dalle tasse pagate dagli Orvietani e nei fatti crea l’ennesimo tentativo di privilegiare una parte del territorio regionale a danno di un’altra ovvero la nostra città e il suo circondario.
Ma se noi non abbiamo la lungimiranza di capire gli innumerevoli punti di forza di cui disponiamo allorquando nei fatti la trattativa consisterebbe nel presentare i report degli ultimi anni dei considerevoli flussi turistici avvalorati da una robusta leva data dalla comune volontà politica, è più che normale che altri facciano il loro gioco senza invitarci al tavolo!
Alla prossima amministrazione non chiediamo altro che di fare il proprio dovere ovvero il meglio possibile con le risorse di cui disponiamo prima fra tutte la capacità di vedere e cogliere le opportunità lampanti per convenienza e fattibilità.