Silvio Torre (fondatore del Meetup Orvieto 5 Stelle) risponde a Lattanzi

I GIORNALISTI FANNO IL LORO LAVORO DESCRIVENDO ED ANCHE INTERPRETANDO LA REALTÀ. NOI PERÒ DOBBIAMO DIRE LA NOSTRA.

Lattanzi su Next Magazine fa il suo lavoro e propone una interpretazione giornalistica delle motivazioni la base del mancato nulla osta dalla dirigenza M5S della Regione Umbria alla lista Vergaglia.

Va detto che si tratta di un giornalista abituato ad inchieste complesse e sulle informazioni che ha riportato, ed interpretato, non ho assolutamente motivo di pensare che siano inesatte oppure incomplete. Anzi sono convinto che siano effettivamente delle risposte giustificative che sono state date a chi pressantemente, doverosamente e legittimamente ha chiesto motivi dell’esclusione di Orvieto dalla competizione elettorale per il M5S ed in particolare ha impedito, con opere od omissioni, a Lucia Vergaglia la possibilità di candidarsi a sindaco con la propria lista prodotta secondo il regolamento di Rousseau, lasciando che restassero “a bagnomaria” candidati, sostenitori e cittadini che avrebbero voluto poter valutare la proposta del M5S uscente.

Parte da lontano Lattanzi ed è addirittura risalito al 2014 con la approvazione delle linee di indirizzo, un atto politico soggetto a deliberazione consiliare che si fa quando un nuovo sindaco entra in comune e che è previsto dal testo unico degli enti locali.

Risponde al vero che Lucia Vergaglia ha approvato quelle linee di indirizzo, specificamente chiamate linee programmatiche, però va anche detto che precedentemente lo stesso sindaco Germani aveva incluso nelle proprie linee programmatiche le 5 domande che noi attivisti del Movimento avevamo posto ai candidati al ballottaggio, in pratica aveva inseguito una parte del programma a cinquestelle di Lucia Vergaglia nelle proprie proposte di amministrazione.

Cioè Lucia vergaglia aveva approvato in Consiglio il suo stesso programma. È noto in città, infatti, il particolare che Germani ha effettivamente inserito le nostre proposte quanto durante il periodo del ballottaggio ha pubblicamente risposto così: https://orvieto5stelle.com/2014/06/05/ballottaggio-orvieto14-la-risposta-di-germani/

Insomma sarebbe un punto a favore di quello che allora era il MoVimento 5 Stelle Orvieto e non qualcosa di sbagliato. Spiace che qualcuno abbia riferito il contrario.

E poi c’è la questione bilanci. Qui a nostro avviso si è fatta confusione; si è scambiato la approvazione dei bilanci preventivi, che è come l’ordinazione fatta dal menu del ristorante, con i consuntivi che rappresentano invece il conto, e che va bocciato se non è conforme all’ordinazione.

Noi non siamo stati praticamente mai d’accordo con l’ordinazione ovvero col bilancio preventivo in toto (ad esempio mancava del tutto la parte di bilancio partecipativo) ma dall’articolo si sembra lasciare intendere il contrario e, pertanto, dipinge Lucia Vergaglia in modo contrario al vero. Diversamente sul consuntivo va detto che la nostra approvazione c’è stata solo quando ci ha permesso di uscire dallo stato di PREDISSESTO. Non dico di farci i complimenti ma è davvero impensabile che venga punito un candidato sindaco, ed un gruppo, per avere fatto delle scelte del genere. I motivi sono sicuramente altri e queste sono al massimo delle patetiche scuse e false giustificazioni.

Inoltre in questa vicenda il fatto c’è, ed è quello che Germani rischiava la sfiducia nel periodo di maggio e giugno 2018 in cui si discuteva l’espansione della discarica e l’opportunità da noi proposta e caldeggiata di ricorrere al TAR, soprattutto visto che i nostri rappresentanti in Regione non erano riusciti a fermare nulla anzi sono usciti dall’aula quando a Palazzo Cesaroni se ne discuteva. In quegli stessi giorni il sindaco di Orvieto è stato sconfessato dal PD locale e dalla sua segreteria in maniera anche plateale (successivamente poi hanno cambiato la serratura alla sezione per dirne una) e questo è successo probabilmente proprio perché si era appoggiato troppo sulle proposte del M5S. Noi lo abbiamo sostenuto in quel periodo ed Infatti siamo riusciti ad evitare il commissariamento del comune ed a ricorrere al TAR per bloccare ogni qualsiasi espansione della discarica in pieno spirito ambientale che dovrebbe essere del M5S. Come si fa quindi a dire che abbiamo appoggiato il PD visto che era anche contro di loro la nostra fermezza, e che abbiamo fatto il contrario di quello che desideravano, perseguendo al tempo stesso la nostra specifica agenda politica ed ambientale?

Fa bene Lattanzi in chiusura dell’articolo a ricordare la famosa ed inutile bocciatura del rastelliere (che era a costo zeŕo), ci dà infatti l’occasione di spiegare che questo ultimo sussulto del gruppo consiliare Pd è stato soltanto un fallo di reazione. Per quanto riguarda l’articolo la chiuderei qui ma c’è qualcosa che voglio aggiungere.

In termini politici Vergaglia sicuramente non ha lasciato indifferenti, per usare le parole di Luigi Di Maio non si è adagiata a differenza di tanti altri nella comfort zone della pura protesta e dell’isolamento, anzi è riuscita a coinvolgere spesso e volentieri maggioranza ed opposizione. Le sue posizioni sono sempre state limpide e comprensibili in questi cinque anni ma ci sta, ed è per noi assolutamente comprensibile, che vengano travisate, decontestualizzate e reinterpretate ad uso della campagna elettorale locale e della possibile campagna elettorale prossima ventura in Regione o addirittura parlamentare se si va al voto anticipato e si vuole fare fuori un possibile competitore interno come la consigliera uscente di Orvieto.

Il fatto che, secondo ricostruzioni giornalistiche esposte anche dallo stesso Lattanzi, Lucia Vergaglia sia stata silurata dal gruppo dirigente del MoVimento 5 Stelle regionale non possiamo commentarlo pienamente perché questa cosa, questa fattispecie , non è mai stata né confermata ne smentita dagli stessi. Non sappiamo quindi se è stato strumentale sgombrare il campo da un potenziale competitore, una voce autonoma ed autorevole tanto che, più di qualcuno, sembra averne addirittura più paura adesso che è fuori dal consiglio comunale e dalla possibilità di competere per la poltrona di sindaco.

Da Orvieto su questa vicenda è tutto. La linea torna a Perugia.

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