Il countdown di Lucia Vergaglia (Orvieto, Umbria). -12 alle elezioni amministrative ed europee.

UN CONTO ALLA ROVESCIA ELETTORALE, UNA ANALISI “SIMBOLICA” DELLE SCELTE E DELLE CONSEGUENZE PER LE FORZE IN CAMPO. -12: QUESTA CAMPAGNA ELETTORALE NON ENTUSIASMA, MANCANO I TEMI ED I CANDIDATI EUROPEI E LOCALI NON PARLANO LA STESSA LINGUA.

Noi alle elezioni non ci saremo, nostro malgrado ci è stato impedito di fare la nostra parte all’interno della forza politica con la quale eravamo nel 2014. Senza di noi localmente la campagna elettorale vede solo la contrapposizione diretta dei due maxi blocchi centro destra e centro sinistra, la presenza di alcune forze che si pongono ai lati dello scacchiere come sinistra e destra, il ritorno civico con le liste a sostegno di un ex primo cittadino molto noto sul territorio. Complice anche l’assenza di momenti in cui un candidato come avrebbe potuto esserlo la nostra Lucia Vergaglia, che da sempre declina in chiave locale temi europei e porta in Europa tematiche locali come la valorizzazione del lavoro italiano oppure come l’utilizzo delle nostre infrastrutture per ospitare un importante ente internazionale, il dibattito lo voto europeo è praticamente assente. Non è piaggeria ma è un dato di fatto . Semplicemente è così.

Tuttavia siamo cittadini che singolarmente o assieme si focalizzano su alcune tematiche ed analizzano ciò che vedono secondo una lente che è data dall’ attivismo politico e dall’immersione nei problemi reali. Così abbiamo deciso di cominciare a pubblicare questo Countdown evidenziando alcune contraddizioni e mancanze che a noi sembrano evidenti e che probabilmente sono sfuggite a chi oggi vuole occupare uno spazio che abbiamo lasciato vuoto contro la nostra stessa volontà.

Non sono raccomandazioni di voto e neppure attacchi ad una singola forza politica a un singolo candidato. Detto questo prendetele un po’ come vi pare: Ci limitiamo a dare informazioni e se pensate che sia un tentativo di influenzare siete liberi di farlo, non è un problema nostro.

Partiamo da questa giornata dopo aver letto un commento di una giornalista locale, Monica Riccio che, ad avviso di chi scrive, giustamente esponeva un PROBLEMA serio:

“Mai vista una campagna elettorale locale più moscia, cattiva, violenta e priva di ironia di questa 2019… ci si interroghi su chi e come ha instaurato questo clima assurdo e un filino patetico…”

Ecco. La questione è concreta della forma e significativa nella sostanza. Abbiamo cercato di farci un’idea e vi proporremo giorno dopo giorno le contraddizioni, le mancanze e soprattutto il significato appunto sia in termini di forma che di sostanza.

A questo proposito però dobbiamo anche aggiungere che per molti aspetti la campagna elettorale delle europee dal nostro punto di vista è anche questa una vera e propria campagna elettorale locale. Si legge la mancanza di chi sia in grado di declinare le tematiche a più livelli, da quello territoriale a quello gerarchicamente più elevato. Ed anche questo insieme ad altri fattori rende questa campagna elettorale piuttosto una contrapposizione , rendendola moscia un lato e cattiva dall’altro. Estremamente basica e così poco profonda da far scomparire dalla agenda comunicativa temi che abbiano contenuti intelligenti arguti tali da poter generare risposte ironiche ad alzare il livello del dibattito oltre al classico delle buche stradali o delle attese lunghissime per un controllo medico. Temi anch’essi fondamentali, per carità, ma se vuoi amministrare questo non basta manco per niente. A questo aggiungiamo ci che i candidati europei non parlano la stessa lingua di quelli locali, non affrontano le stesse questioni e sembrano venire direttamente da un’altra nazione che non capisce nulla di quello che serve qui e di come si campa in questa parte d’Italia. Oltre al corollario degli slogan e al continuo rinvio ad un programma di livello nazionale per cambiare l’Europa dall’interno (persino quelli che fino a ieri erano anti euro) praticamente non coinvolgono la cittadinanza , non entusiasmano per un loro personale carisma e sono molto avari sono informare i cittadini sul come intendono effettivamente operare questi cambiamenti. Le eccezioni sono poche e quelle poche da queste parti fino ad ora non si sono viste. Insomma una situazione nella quale ci si trova d’accordo con quel personaggio del film “Chi più spende più guadagna” del 1985 in cui un Milionario faceva la campagna elettorale alla rovescia per non far votare nessuno dei suddetti (None of the above).

Mancano 12 giorni, Secondo voi cambieranno le cose?