La campagna elettorale ad Orvieto 2014: parole chiave (parte1)

Keywords, parole chiave per capire questa strana campagna elettorale orvietana. Prima parte.

  1. Soldi: il bilancio preventivo della campagna elettorale deve essere esposto in albo pretorio, anche in quello online. Ingaggiando un investigatore privato siamo riusciti a trovare in un server esterno i programmi, dei bilanci nessuna traccia.
  2. Soldi 2: più spendi più ti rimborsano (non vale per noi che abbiamo già firmato per rifiutare i rimborsi, ovviamente).
  3. Soldi 3: potevamo fare raccolte online ma i 27 euro dei volantini li abbiamo già spesi, le fotocopie ce le regalano. A che serve al M5S raccogliere fondi? Dateli a chi ne ha bisogno, c’è più di un candidato di partiti importanti che raccoglie fondi in cene elettorali ed online. Facciamo così: adotta un candidato dei vecchi partiti, non lasciarlo solo, donagli il 5 per mille, i rimborsi elettorali, i soldi delle primarie e partecipa pure alle raccolte fondi… lo farai felice.
  4. Inaugurazioni: sono vietate dalla legge in campagna elettorale, quindi si parlerà di “riaperture”.
  5. Interventi delle istituzioni: dovendo fare attività in modo impersonale i sindaci uscenti non dovrebbero interrompere le assemblee delle scuole con la ministra Lorenzin.
  6. Decoro urbano: in questo periodo con i Vostri soldi si piantano nuove aiuole, si rifanno le strisce e si asfalta. Assunzioni temporanee o straordinari in tasca poco cambia, si razzolano voti anche così.
  7. Decoro urbano 2: trovandoti taglia un bosco a Ciconia piantato dai bimbi delle scuole, così puoi rimettercelo.
  8. Banchetti: gente che non avete mai visto in tutti questi anni faranno dei banchetti in stile M5S; siamo molto imitati.
  9. Programmi: ci sono tre modi di fare un programma: calarlo dall’alto, farlo con i cittadini e copiarlo.
  10. Fare un programma che sembra tosto: Per farlo sembrare tosto il programma deve diventare un librone di decine di pagine di chiacchiere con riferimenti storico filosofici, una sorta di libro di scuola d’altri tempi.
  11. Fare un programma davvero tosto: pochi punti, essenziali, autodescrittivi, che rimandano agli approfondimenti, e l’indicazione delle priorità. Del resto la vita non è nascere, crescere vivere, amare, e lasciare qui qualcosa di noi quando ce ne andremo.
  12. Credibilità: la credibilità è nei fatti non nelle belle parole, quelle le dice qualunque truffatore. Chi ha mentito mentirà ancora, chi ha imbrogliato imbroglierà ancora, chi ha cambiato casacca la cambierà ancora, chi è al terzo mandato vorrà fare il quarto.
  13. Demagogia: appena proponi qualcosa che non vogliono fare usano questa parola.
  14. Populismo: si tratta di roba che farebbe bene al popolo e non ai potenti.
  15. Europee: Per cambiare le cose in Italia bisogna vincere in Europa. Non si vota solo il sindaco, si vota anche per le Europee.
  16. C’è vita su marte: una volta la città era una festa continua e la gente ci veniva, non ci scappava, c’era vita, ora sembra Marte. A proposito vi sembrano vivi gli altri candidati?
  17. Polemiche: Troppe polemiche non giovano alla campagna elettorale così forse dovremmo smetterla di parlare di quelli che hanno preso le firme a nostro nome, delle copie dei programmi, della discarica e di quello che c’è sotto, del piano di costruzione nelle zone alluvionate, dei fondi, della speculazione sui prestiti, delle scale mobili bloccate, del declino di turismo, commercio e centri commerciali come Fanello e Lidl, dello svuotamento di Umbria Mobilità, degli orari della funicolare, della tassa di soggiorno, delle scuole, della sede del liceo,  dell’ex caserma, ex ospedale, ex tribunale, ex o quasi centro studi, degli orari della biblioteca, dell’atrio di Palazzo dei Sette, del palazzo dei congressi, dei parcheggi, delle aree verdi, delle ciclabili, dell’accoglienza al mototurismo, della concorrenza di Chianciano e Bolsena per dormire, della concorrenza di Fabbro per l’area industriale, della trasparenza dell’Ater, delle partecipate, dell’acqua pubblica, della connettività, del wifi, del lavoro che non c’è, della toponomastica, degli scrutatori che dovrebbero essere disoccupati NON segnalati dai partiti, della cartellonistica stradale, dei bagni pubblici in area turistica, del futuro dell’ospedale, dei lavori a La Svolta, dell’alluvione, degli orti urbani, della crisi immobiliare, dei giri di valzer degli assessori, della vendita della farmacia comunale, della TeMa, del teatro, delle produzioni locali, della promozione vinicola, dell’assenza dell’assessorato alla cultura, delle nomine all’Opera del Duomo, della viabilità periferica e delle condizioni di strade, guardrail ed illuminazione, del risparmio energetico, della gestione dei parcheggi, della trasparenza nella pubblica amministrazione, delle assunzioni nelle controllate o nelle appaltatrici, del dissesto idrogeologico, del megaeolico, del geotermico, della differenziata, del personale tecnico, del numero unico d’intervento, dei consigli di zona, dei mercati, del Crescendo, dell’area di Bardano, della seconda uscita dell’A1, della cartellonistica turistica sull’A1, del Belvedere degli Etruschi di piazza Cahen, del Belvedere sulla umbro casentinese, delle costruzioni sulla Ripa visibilissime dalla strada dell’Arcone, della cantina di Torre della Fame…

… ci sarebbe tantissimo da dire, approfondire, risolvere. E lo faremo insieme ai cittadini.

PS
Ricordare le nostre parole chiave, le nostre tre priorità: Partecipazione, risparmio e sviluppo.

Assieme ai cittadini #VinciamoNoi.

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