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Lucia Vergaglia (M5S Orvieto): premio STEM Europeana per il patrimonio culturale

20.000 EURO DI PREMIO PER RENDERE VIVO IL PATRIMONIO CULTURALE ATTRAVERSO LE NUOVE TECNOLOGIE.

Orvieto, si dice, è ricca ed il suo oro è il patrimonio culturale. Verissimo. Tutto sta a valorizzarlo davvero mentre invece si tengono chiusi e nascosti (o si lasciano ad ammuffire) tanti beni che dovrebbero poter essere fruibili ed invece non lo sono. Un vero peccato.

Nel 2013, su iniziativa di Lucia Vergaglia e Silvio Torre, fu organizzata #CloudCity, una manifestazione dedicata alla possibile città futura. Europeana era presente e raccontava la complessa attività di salvaguardia e rilancio di cui, per conto dell’Unione europea era protagonista.

L’allora governo cittadino del centro destra non ne volle o seppe far tesoro. In seguito lo stesso vuoto di politica culturale è stato interpretato dalle varie giunte di centrosinistra. Niente filantropia, art bonus o fruibilità delle collezioni (Rodari, per esempio oppure Maoloni). E c’è di più…

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Ufficio fondi europei

I COMUNI AMMINISTRATI DAL M5S HANNO SAPUTO FARE TESORO DEI FONDI EUROPEI. NOI AD ORVIETO NON VOGLIAMO ESSERE DA MENO E CON LUCIA VERGAGLIA CI SENTIAMO PRONTI.

Abbiamo approfondito la materia dei rapporti tra le amministrazioni e l’Unione Europea e di come questa possa concretizzarsi dell’ottenimento di quei sovvenzionamenti conosciuti come fondi europei diretti.

Ci siamo preparati incontrando in questi ultimi cinque anni i rappresentanti della Commissione e del comitato delle Regioni, i personale che si occupa delle valutazioni ed i più esperti tra europrogettisti specialisti dei diversi programmi promossi dall’Unione.

La nostra Lucia Vergaglia è la decana di questa iniziativa ed è l’unica, tra gli amministratori coinvolti in questo processo, che è stata presente su tutte le tematiche. Continua a leggere Ufficio fondi europei

Consegnato il marchio Unesco. Inizia la fase 2.

IL MONTE PEGLIA RICEVE LA ATTESTAZIONE FORMALE PER LA RISERVA MAB UNESCO. NOI CI AVEVAMO CREDUTO E NON CI SIAMO ACCONTENTATI.

Adesso si sono svegliate tutte le forze politiche che prima avevano derubricato questa iniziativa per il riconoscimento della Riserva M A B UNESCO per la biodiversità del Monte Peglia a semplice certificazione di bellezza dei luoghi. Ma va bene così. Meglio farle le cose e meglio ancora essere in prima linea e farle bene da subito.

Ad Orvieto il progetto è stato presentato dalla NOSTRA Portavoce Lucia Vergaglia che in qualità di presidente Pro tempore della seconda commissione ha illustrato l’iniziativa al consiglio comunale per ottenere un voto deliberativo per rafforzare la presenza di Orvieto nell’appoggiare dello sforzo del comitato promotore guidato dall’avvocato Paola.

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Rilanciare la produzione

INSEDIAMENTI PRODUTTIVI LASCIATI PRIVI DI PROGETTI E PROSPETTIVE. NESSUN PIANO INDUSTRIALE, TANTI FALLIMENTI ED UN DECLINO DA SCONGIURARE.

Le aree che erano state indicate come possibile sviluppo industriale del territorio orvietano stanno subendo un declino pluriennale ed ormai siamo stanchi di fare il conto delle realtà un tempo formidabili se non addirittura considerate delle eccellenze nel panorama produttivo che poi per un motivo o per un altro sono state lasciate spegnersi nella colpevole inerzia degli assessori allo sviluppo economico del territorio.
L’industria rappresenta non solo un’occasione di riscatto sociale e di affrancamento dalla fonte primaria che è l’agricoltura, ma rappresenta anche un elemento di collegamento essenziale nei territori tra il primario ed il terziario che nel nostro caso ha anch’esso una valenza formidabile, quella del turismo.
E quindi fondamentale che venga mantenuto un minimo equilibrio tra questi comparti e vengano proposte dalla politica delle vie in cui la libera iniziativa possa esprimersi al meglio senza poi ritrovarsi messa all’angolo da sistemi regolatori che nei momenti di crisi invece che essere scudo e tutela diventano zavorra e ceppi.
Abbiamo già misurato i limiti in questo senso per le strategie affrontate nel corso degli anni da Concina prima e da Germani poi. PRUSST, PUC2, AREE INTERNE E CONTRATTO DI FIUME o non sono andate a buon fine oppure con lo sviluppo economico hanno avuto in realtà ben poco a che fare.
Le istituzioni che si rispettano hanno la capacità di interfacciarsi con chi crea valore e con chi organizza il lavoro per la produzione manifatturiera, o di precisione o rinnovazione. Il confronto avviene attraverso quelle persone e quelli uffici preposti che vanno generalmente sotto il nome di Assessorato allo Sviluppo economico che, tra l’altro, è una delle missioni fondamentali del comune in quanto ente esponenziale e territoriale.

La nostra esperienza, corroborata da numerosi atti ed interrogazioni documentate, è quella di un assoluto lassismo e senso di distacco rispetto alle problematiche di chi produce e di chi lavora da parte proprio degli assessorati competenti per materia. Incredibile.

E non ci dà nessuna soddisfazione l’essere stati tra quelli che hanno chiesto le dimissioni e visto andar via due degli assessori dell’attuale amministrazione. Avremmo voluto e, se fossimo stati sostenuti dalla maggioranza, certamente avremmo potuto fare di più ma siamo in democrazia e siamo stati messi in minoranza, con idee e proposte forti bocciate e talvolta serie e da chi per Bardano non ha fatto nulla.
Pertanto non possiamo solo ribadire che nel 2019 sarà meglio cambiare e cambiare in meglio.

Fondi Aree Interne: serve trasparenza

Orvieto è stata individuata quale capofila di un progetto nazionale sul quale è stata costruita la campagna elettorale dell’attuale Sindaco Giuseppe Germani, il progetto “Aree Interne” dell’ex ministro Barca.

aree interne

Si tratta di una formula tutta italiana per la quale si individuano zone del territorio lontane da grandi centri di agglomerazione e di servizio e con traiettorie di sviluppo instabili ma tuttavia dotata di risorse che mancano alle aree centrali, con problemi demografici ma anche fortemente policentrica e con forte potenziale di attrazione. In pratica più della metà dell’Italia e più di un quarto della popolazione. In ogni caso quest’opportunità esiste e con essa Piano Nazionale di Riforma (PNR) ed un Strategia per contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo e i servizi di queste aree attraverso fondi ordinari della Legge di Stabilità e i fondi comunitari indiretti. Il nostro territorio rientra nella descrizione, l’orvietano anzi è un’area pilota di questa iniziativa.

I prerequisiti di accesso ai fondi saranno un accordo di partenariato e la gestione condivisa di servizi comunali, ovvero cose sulle quali siamo in trincea da tempo. Lo stato d’attuazione prevede una “Istruttoria pubblica” nel segno della maggiore democrazia partecipativa, e qui sorge il problema. Continua a leggere Fondi Aree Interne: serve trasparenza