Perde l’arroganza, vince la partecipazione.

Se ne diranno molte, si dirà che ha vinto la realtà sulla narrazione renziana, vince la voglia di riscatto dei giovani, vince la sinistra, vince la destra, vince il populismo, i grillini…

La verità è che si tornati a votare dopo l’ennesimo governo ad interim, dopo gli scempi di quelli bravi come Monti e la sua legge Fornero, dopo Letta sotto cui si è letteralmente svenduta la Banca d’Italia e dopo il sorridente giovine Renzi che ha esautorato il diritto dei lavoratori dallo Statuto dei lavoratori, che ha comprato aereoplanini per se e per guerre d’attacco, con soldi che servivano ad altro ed ha reso inefficace il referendum sull’Acqua pubblica.

Da Monti a Letta a Renzi sono anni che con arroganza ci impedivano di dire la nostra andando al voto e rispettandolo.

E quando si è tornati al voto quelli che “vogliono bene ai cittadini” e cioè banchieri, capi di stati imperialisti, ricchi e potenti in genere, accademici tutti con lo stesso cognome e potenti in genere hanno detto la loro con la loro prosopopea ed arroganza e, crediamo giustamente, le persone si sono fatte delle domande e da cittadini con la libera espressione democratica hanno dato la propria risposta in modo chiaro. Il M5S ha sostenuto la Costituzione, come ha sostenuto i diritti insidiati dal JobAct, come ha sostenuto l’integrità della Banca d’Italia e stavolta è tra i vincitori, ma non è questo il punto, ne facevamo volentieri a meno di perdere due anni in parlamento con questa riforma votata a maggioranza anche da quelli che oggi dicono di essere per il NO, avremmo preferito non dover esporre gli italiani a questa campagna lacerante, avremmo preferito risparmiare i costi di questo tentativo di rendere regimetto l’Italia addomesticando la Costituzione a quelli che scrivono leggi elettorali come Porcellum ed Italicum.

Volevano addomesticare la Costituzione alle maggioranze porcellum ma tutti insieme non glielo abbiamo permesso

Ricordatelo: non abbiamo chiesto noi un simile confronto, peraltro con quella supponente arroganza espressa dal renzismo. Tuttavia non ci siamo tirati indietro ed abbiamo fatto la nostra parte, giorno dopo giorno, con serietà ed impegno ed alla fine, come è giusto, ha vinto la democrazia e possiamo tornare a sorridere ed a pensare al dopo cominciando con la scrittura comune del programma elettorale per un governo nazionale del Movimento 5 Stelle.