IL CROLLO “DILUITO NEL TEMPO” DEI TITOLI VENDUTI ATTRAVERSO LA CASSA DI RISPARMIO RESTA COMUNQUE UN CROLLO. E COME TALE VA AFFRONTATO.
La questione è molto difficile da affrontare per una comunità locale perché è stata tradita la fiducia dei cittadini proprio da parte di chi doveva tutelarne i risparmi e le aspettative future.
Quello che è successo in realtà è che c’è stato un crollo non immediato ma diluito nel tempo. Il paradosso è che i risparmiatori che ci sono finiti stritolati sono stati trattati come fossero i peggio speculatori.
Quando prendemmo in mano la vicenda sollevando la questione in consiglio comunale purtroppo si stava già verificando la questione di Banca Etruria ed in Europa la Corte di Giustizia stava condannando uno stato sovrano che aveva tentato di difendere i propri risparmiatori in un contesto molto simile. Fossimo entrati prima ed in maggiore quantità avremmo potuto metterci una pezza e non semplicemente denunciare il problema, ma questo lo sapete. Così come sapete che questo tipo di argomento non è nel contratto di governo ma è il programma del MoVimento 5 Stelle. Ancora una volta sarebbe stato meglio avere più voti e poter lavorare senza dovere prima sorbirci altre tematiche, prima di dover ripartire il bilancio per favorire la ricca industria ed i grandi proprietari del Nord oltre alle famiglie di tutta Italia. Niente di personale ma le cose stanno così.
Speriamo comunque questo tipo di vicenda possa essere affrontata in maniera trasversale, anche se ne dubitiamo visto che in passato l’unica cosa trasversale e conflitto di interessi.
Va detto Per amor di verità che molti commentatori ed illustri personaggi di Orvieto stanno già scaldando i motori della campagna elettorale accusando la generalità della politica di aver fatto finta di non vedere. Questo è invece il contrario della verità dato che é forse il mondo intellettuale, spesso legato a doppio filo con il mondo delle fondazioni bancarie e dei loro massicci investimenti in quella cultura per pochi, che hanno preferito dormire. Come il MoVimento 5 Stelle abbiamo portato la questione all’attenzione pubblica da subito sollevando anche la questione dei conflitti di interesse all’interno del Comune. Così come la questione dei codici etici anticorruzione i quali non sono stati approvati anzi non sono neanche stati messi in votazione nonostante fossero stati presentati. In una condizione sana del rapporto istituzionale come Movimento 5 Stelle avremmo avuto gli organi di garanzia, a partire dalla commissione di garanzia che tutela le minoranze e verifichi se e come il sindaco rispetti le linee di governo approvata in consiglio comunale e realizzi effettivamente quanto deliberato nelle mozioni. Invece tale commissione è nelle mani del gruppo che sosteneva Toni Concina cioè dell’ex maggioranza. Per questo abbiamo pochi mezzi coercitivi per trasformare l’azione politica in efficacia istituzionale se conto abbiamo non solo la maggioranza ma anche l’ex maggioranza la quale ha dimostrato in numerose occasioni di essere efficacemente combattiva solo a chiacchiere. Ma la politica è anche denuncia e rendere pubbliche Le verità nascoste E pertanto abbiamo messo in luce quanto i vari comitati hanno scoperto solo dopo i nostri interventi e cioè che il comune avrebbe potuto fare pressing sulla fondazione che controlla la Cassa di Risparmio di Orvieto, che gli allarmi dei cittadini erano stati inascoltati e che in consiglio comunale non si è voluto dare pienamente seguito alla richiesta di trasparenza da prima ostacolando un consiglio aperto poi limitando il numero degli interventi da parte dei neonati comitati. Inoltre i dipendenti della Cassa di Risparmio che ai tempi erano sia in maggioranza che In opposizione in quota ex maggioranza presente in consiglio comunale oltre che in Giunta nel ruolo di assessore non si sono mai, ribadiamo mai, ricordati che essendo in conflitto d’interesse dovevano assentarsi dal dibattito o comunque non intervenire mentre invece hanno preso costantemente la parola nonostante la nostra protesta.
Se la situazione ad oggi è che il crollo continua inarrestabile con una agonia prolungata nel tempo è anche dovuto a questo modo di intendere la presenza politica e l’efficacia istituzionale. Ancora una volta come del passato si privatizzano i profitti e sì fanno ricadere sui cittadini le perdite.
Noi pensiamo che sia ora di cambiare.