70 anni dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo

UNA TUTELA GIURIDICA UNIVERSALE NEL DOPOGUERRA ERA NECESSARIA. LA NOSTRA COSTITUZIONE FU ISPIRATRICE DI TALI CONTENUTI CHE PERÒ VANNO RESI VIVI ED ATTUALI.

La Giornata mondiale dei diritti umani si svolge ogni anno il 10 dicembre, data scelta per ricordare la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Tale ricorrenza è occasione per confermare l’impegno di istituzioni quanto della società civile nel garantire il rispetto delle libertà fondamentali e proteggere i diritti umani di tutti soprattutto qui in Italia che, in europa, si è dotata di una delle costituzioni nazionali che sono state di ispirazione proprio per questa dichiarazione universale.

Tali diritti non hanno frontiere, riguardano tutti gli individui, non fanno distinzioni tra uomini e donne, tra chi è cittadino e chi non ha ancora i documenti per esserlo. La loro tutela è un problema difficile, spinoso, in continua evoluzione, come dimostrano le innumerevoli violenze in tutto il mondo tra brutalità evidenti e altre velate. Talvolta anche in Europa come la cronaca di questi giorni ci ricorda ma altrove sono milioni le persone che si sentono costrette in condizioni di vita disumane ed a questo il mondo, non solo l’Europa, deve dare risposta.

Come la nostra Costituzione anche la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo per essere resa viva la posta alla base di ogni iniziativa politica, culturale e sociale. Dovrebbe far parte dell’etica degli stati così come dei singoli politici e conosciuta e praticata durante l’educazione delle nuove generazioni da parte delle famiglie e delle scuole che la insegnano con l’esempio e non con la nozione. Può essere quindi un faro che illumina i passaggi iniziali di questo nuovo millennio che ancora porta con sè tutti i limiti e le contraddizioni dei due secoli appena trascorsi ti hanno visto il dissolversi dei grandi imperi e le lotte per il predominio tra forze sociali ed interessi di ricerca, possesso e controllo delle risorse. Fino all’affermarsi delle nuove tecnologie sulla natura e sulla vita umana sia nel bene che, purtroppo, nel male. Oggi quindi si ricorda un momento che aveva una sua necessità storica e che ancora non ha espresso appieno il proprio significativo contenuto. Sta a noi, ripeto, con l’esempio e con la pratica quotidiana render vivo il concetto che i diritti degli esseri umani debbano essere tutelati qui ed ovunque.