SARANNO MESI IN CUI LE INAUGURAZIONI, LE STESE DI ASFALTO ED OGNI ATTO POLITICO AVRANNO UN SAPORE ELETTORALE…
Oggi si inaugura ad Orvieto la riapertura della scuola media intitolata all’illustre architetto rinascimentale Ippolito Scalza. Ricompaiono quindi i nastri da tagliare a pochi mesi dalle elezioni. E prima che le note polemiche cominciano a fioccare vogliamo sottolineare perché non faremo parte dei cori da stadio pro o contro e perché, secondo noi, questo atto pubblico in realtà non è nulla di straordinario ma va inquadrato come parte del dovere di un sindaco. Tuttavia in questo specifico atto previsto nel cronoprogramma spezziamo una lancia a favore della attuale amministrazione ricordando che la maggior libertà di manovra c’è solo da l’uscita dal predissesto e che i cronoprogrammi erano stati ampiamente annunciati. Tuttavia in ordine ai prossimi mesi va ricordato che non è assolutamente opportuno spostare di proposito più in là eventuali altre iniziative del genere che potrebbero essere fatte nei tempi più congrui ed attuali.
“In linea generale quando un sindaco inaugura una scuola fa quella parte del suo dovere di amministratore che ci si aspetta sin dal primo anno sua elezione. Sarebbe da giudicare manchevole se avesse potuto farla prima e deciso di attendere di proposito gli ultimi mesi prima delle elezioni, questo soprattutto perché si è privati i cittadini di un diritto e perché il fatto in sè offende l’articolo 54 della Costituzione.” Lucia Vergaglia, città per la Costituzione

Cominciamo col chiarire che la giurisprudenza amministrativa ha affermato che nel diritto pubblico la distinzione tra gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione non è cosi netta come nel diritto privato. Per arrivare a identificare da discrimine occorre quindi un criterio elastico (Consiglio di Stato, V, sentenza n. 5757/2002).
In questo senso la Consulta specifica che
un atto, anche qualora parrebbe apparire quale esercizio oppure provvedimento di straordinaria amministrazione perché recante in se persino nuove disposizioni assuma la qualifica ordinaria se il suddetto potere discrezionale non venga effettivamente esercitato. Figuriamoci quando non vi sono nuove disposizioni come nel caso del completamento dei lavori in corso.
Questo in pratica significa anche che la stragrande maggioranza delle inaugurazioni come quella odierna e che rappresentano, in realtà, quegli atti dovuti da lungo a tempo pianificati fanno parte della ordinaria e consueta amministrazione dei beni pubblici. Nulla di straordinario piuttosto dovere di ogni amministratore che si è succeduto e succederà nel ruolo di sindaco.
Tuttavia che si faccia in maniera aulica e propagandistica ed anche il più normale cambio di lampadine diventi materia di comunicato stampa è comprensibile e quindi non lo critichiamo ma ci limitiamo a sottolineare che non si tratta di qualcosa di straordinario.
Ma va anche detto che lo spazio per fare cose straordinarie in questi anni c’è stato però quel famoso potere discrezionale che è in capo agli amministratori sembra non essere stato usato ed i cittadini hanno dovuto attendere purtroppo questi momenti di maggior visibilità e peso propagandistico di atti, secondo noi, ordinari, normali e doverosi che invece avrebbero potuto compiersi anche prima.