Orvieto: mobilità tradita

STRADE DISSESTATE, LIMITI A 30 FUORI CITTÀ GIUSTIFICABILI SOLO PER CALMIERARE I COSTI ASSICURATIVI DEL COMUNE IN MANCANZA DI MANUTENZIONE, SERVIZI PUBBLICI INSUFFICIENTI…

Avete mai aspettato un autobus nelle strade che ruotano intorno ad Orvieto in Umbria. C’è una pensilina ogni 7/8 fermate, una illuminazione pubblica nella migliore delle ipotesi lacunosa su delle strade che manifestano la loro vita con le buche rattoppate con vari materiali in vari anni diversi che possono essere contate come gli anelli di un albero per farvi un idea del da quanto tempo manchi una gestione della manutenzione preventiva.

Forse non tutti sanno che esistono le assicurazioni primo rischio che sono quelle che assicurano le strade e che quindi intervengono quando un comune viene costretto a pagare i danni ai cittadini coinvolti in incidenti dovuti, appunto, alla mancata custodia della strada stessa. I premi sono rilevanti e certe volte gli amministratori decidono di porre dei limiti alla velocità in modo che

in caso di contestazione i vigili possano includere tra i motivi dell’incidente una velocità eccessiva e pertanto un comportamento incauto del guidatore. Ora in condizioni normali le strade extraurbane dovrebbero permettere la guida ad una velocità inferiore ai 90 km all’ora mentre in città il limite massimo nelle zone abitate e urbanizzate, quindi tra i negozi e le case o tra gli uffici e gli enti , la velocità non potrà superare i 50 km orari reputati congrui per poter anticipare le manovre e garantire un traffico scorrevole lasciando al tempo stesso gli spazi di frenata in caso di emergenza. Appare quindi paradossale in una strada che non ha per lunghi tratti abitazioni intorno , che non è inserita nel tessuto urbano e che non ospita piste ciclabili o spazi dedicati ai pedoni ed al tempo stesso é la linea di connessione tra strutture produttive ed il raccordo autostradale, unica su quel lato della città , farla divenire zona 30 km all’ora. Anzi questa appare una ovvia strategia difensiva è sostitutiva delle regolari operazioni di manutenzione e della auspicabile miglioria della segnaletica e dell’illuminazione. Il tutto in mancanza di una strategia di trasporto pubblico o di quella regolazione del traffico attraverso strumentazione elettronica che nel 2019 è semplicemente incuria. Anzi si preferisce ingessare la circolazione con noncuranza del traffico oppure, peggio, immaginare una possibile strategia di multe.