Orvieto. Superare il dissesto idrogeologico

UNA NUOVA PROGRAMMAZIONE ED UN NUOVOMODO DI LAVORARE PER RISOLVERE CONCRETAMENTE I PROBLEMI DI DISSESTO

Cosa succede nei nostri territori mentre la ministra Barbara Lezzi spinge per utilizzare i Fondi europei a disposizione dell’Italia per realizzare un piano nazionale anti-dissesto idrogeologico, e lo fa presentando un pn programma organico, con tanto di road map, scadenze e controlli per realizzare tanti interventi di prevenzione e cura nei nostri fragili territori?

La realtà è che non ci si organizza, non ci si prepara e si aspetta che dall’alto arrivino direttive. Per dirla con linguaggio aziendale si manca di proattività. Abbiamo già visto con i fondi europei che la mancanza di preparazione significa perdere occasioni o, peggio, rinunciare del tutto per non fare la figuraccia di quelli che perdono. E chi ci rimette è il territorio e la comunità dei cittadini orvietani.

Bisogna invece cogliere l’occasione di questo nuovo governo e del suo approccio che bilancia le iniziative locali con le poste centrali e cominciare a pianificare in maniera semplice le linee guida dei prossimi anni in modo da poter lavorare sapendo cosa si sa di poter chiedere e soprattutto di dover chiedere.

Al contrario oggi si aspettano i bandi per vedere come fare dei ritagli di sartoria delle solite azioni per poterle far corrispondere almeno di facciata a quanto la regione Umbria approva. E pure i fondi sono in maggioranza al governo centrale ed in Europa con la famosa programmazione cosiddetta comunitaria.

《 la lodevole iniziativa della ministra Barbara Lezzi permetterebbe a chi si prepara una grande operazione di messa in sicurezza del territorio sì, ma solo a chi si prepara. Non sei andata Certamente premiati invece gli atteggiamenti lassisti che ci siamo abituati a vedere. In questi anni di esperienza in consiglio comunale e di approfondimento nelle sedi decisionali sia locali che nazionali, che comunitarie, posso tranquillamente esprimere una valutazione della nostra macchina organizzativa. Dal punto di vista della pianificazione strategica Il Comune si sta dimostrando potenzialmente una macchina formidabile ma praticamente una nave che naviga a vista su progetti vecchi e senza alcun tipo di prospettiva e pianificazione. È quello che è più grave senza dotarsi mezzi per poterlo fare. Questa è la colpa maggiore che faccio alla coppia Germani e Vincenti che avrebbero avuto la responsabilità di prendere di petto la situazione sin da subito ma hanno preferito glissare per non assumersene la responsabilità. Chi verrà dopo di loro dovrà lavorare duramente per recuperare il notevole gap con quei comuni maggiormente capaci che hanno fatto incetta dei rapporti con i professionisti del founding e delle provviste economiche messe a disposizione nella programmazione 2014-2021.》 Lucia Vergaglia M5S Orvieto