Vergaglia sul lavoro. Seguite in Umbria l’esempio di Orvieto

#REDDITODICITTADINANZA PER #CONFINDUSTRIA E #INPS 780 € SONO TROPPI POICHE’ DISINCENTIVANO I #GIOVANI #UNDER30 CHE PRENDONO 840 € AL MES? LA SOLUZIONE? CONTRATTI ETICI COME AD ORVIETO E SALARIO MINIMO ORARIO.

Quella del reddito di cittadinanza può essere una grande occasione di inclusione sociale e di aumento delle possibilità di lavoro nei comuni come Orvieto a patto di seguire alcune buone pratiche. Tuttavia stiamo assistendo ad una vera e propria campagna di denigrazione da parte sia delle associazioni datoriali che di alcune sigle sindacali.

Il direttore dell’area Welfare di Confindustria e il presidente Inps in audizione sul #decreto hanno affermato che i 780 euro di reddito rappresenteranno un disincentivo per convincere un disoccupato, che può usufruirne, ad andare a lavorare. Secondo loro infatti la differenza tra reddito e stipendio sarebbe troppo piccola, sopratutto per i giovani under 30 che di media prendono 830 euro netti al mese.

Hanno regione. Col reddito di cittadinanza non sarà semplice avere a disposizione lavoratori a salari da terzo mondo ed occorrerà darsi da fare per poter garantire una prospettiva (oggi assolutamente inimmaginabile) di carriera e crescita, con uno stipendio adeguato. La soluzione in termini di legislazione generale già stata depositata dal Movimento5stelle, IL SALARIO MINIMO GARANTITO.
Con questa legge si andrà ad individuare una retribuzione minima di 9 euro all’ora. Il che significherà non avere più persone sfruttate, riportando il mondo del lavoro in una dimensione dignitosa. Tuttavia questo non basta.

Infatti occorre che le aziende che lavorano con gli enti pubblici aderiscano alle migliori condizioni per i lavoratori se vogliono mantenere appalti e forniture e per raggiungere questo risultato si deve innanzitutto bisogna agire sull’autonomia regolatoria e statutaria del comune stesso.

Noi grazie alla portavoce Lucia Vergaglia, avvocato giuslavorista e promotrice di Orvieto città per la Costituzione, nel nostro piccolo lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo. Il nostro comune è il primo in regione Umbria ad avere nel nuovo Statuto cittadino precisi impegni per il lavoro e per la massima occupazione che diventano un obbligo per le amministrazioni indipendentemente dal colore politico o dalla personale filosofia dei sindaci.

A questo stiamo aggiungendo il “Codice Etico” per il lavoro di qualità negli appalti e nelle forniture comunali. Infatti quello della aderenza alle misure prescritte dalla legge è, secondo noi, il minimo sindacale quindi un livello base che non ci soddisfa pienamente e che merita di essere accompagnato per migliorare ancora di più le condizioni di lavoro e le opportunità di crescita professionale di chi persegue l’attivita’ da dipendente, al tempo stesso un punto di riferimento certo delle possibili interpretazioni normative e legali da parte degli Imprenditori che intendono collaborare con il nostro comune.

Infatti ben vengano tutte le migliorie legislative da parte degli enti superiori che influenzano la vita dei lavoratori a partire dall’Europa, dal Governo e dal governo regionale dell’Umbria, però la partita si gioca anche all’interno delle autonomie statutarie e regolamentari dei comuni che devono riuscire a fare tesoro al meglio di ogni iniziativa pubblica e privata.

《Noi come fossimo dei volenterosi contadini abbiamo per tempo preparato il terreno, invece altri non lo hanno ancora fatto e li invitiamo a seguire la nostra strada per non perdere inutilmente opportunità in favore di quei clienti meglio attrezzati come i capoluoghi di provincia e le città metropolitane dotati di uffici con un personale più numeroso e più abituato ad avere a che fare con le politiche attive per il lavoro. Il rischio Infatti è che i patti per il lavoro e inclusione sociale così come quelli per la formazione favoriscano le iniziative dei grandi centri a discapito di quelle dei nostri Borghi che invece sono proprio i luoghi dove queste novità normative potrebbero avere un maggiore impatto sulla domanda interna e sulla mobilità sociale oltre che una sostanziale efficacia contro lo spopolamento a cui purtroppo stiamo assistendo e per il quale non si sono dimostrate efficaci altre ricette. Sappiamo di non avere la bacchetta magica ed è per questo che accompagniamo i provvedimenti del governo centrale con un lavoro territoriale che permette di poterli rendere realmente efficaci in presenza della volontà politica degli amministratori al governo cittadino.》 Lucia Vergaglia M5S