Vergaglia (M5S Orvieto): sensazioni per chi davvero vive il Movimento.

DA DOVE SIAMO PARTITI…

Acqua pubblica e non le molotov nei cortei nella pubblica via che dopo essere state lanciate in gioventù diventano menzione d’ onore e fanno fare carriera lavorativa nei direttivi o peggio curriculum per costruire la carriera politica.
LA STORIA DI UN IMPEGNO E’ IMPORTANTE…e qualche “momento” l’ho vissuto anch’io.
La passione che mi emozionò allora nel passato è la fierezza di oggi: che gioia infinita!

C’è però anche la frustrazione, quella data dal fatto di non venir capiti, anzi senza essere degnati neppure della curiosità di volerci conoscere.

E’ qualcosa che ho profondamente e personalmente vissuto nella mia esperienza di consigliera di minoranza dal 2014 ai giorni nostri
Talvolta con la percezione netta che sia i colleghi o peggio gli amministratori ai quali mi rivolgevo neanche mi ascoltassero e proprio per questo mi hanno rifilato una serie di risposte preconfezionate (Santo cielo, che noia ) sempre con lo stesso incipit : << Bella e condivisibile proposta, ma comunque la bocciamo>>.

È diventata una frase cult quella di GERMANI durante la discussione di atti prepagati e depositati da molti mesi e messi in calendario con i consueti tempi della politica ” Ringrazio la consigliera Vergaglia la quale mi dà l’opportunità di informare la città che proprio ieri l’abbiamo già fatto (… inserire qui qualsiasi provvedimento amministrativo in qualsiasi settore deliberato, casualmente, uno o due giorni prima del Consiglio)”.
Lo scherno ottuso di consideraci molesti nel panorama politico.
Ma voglio tornare allo scenario dell’attuale considerazione a livello nazionale.

OGGI
Dagli all’untore, all’accusa di tirannia!
Il livore, o forse il prevedibile terrore di quelli che per decenni hanno sventolato la bandiera della difesa dei diritti sociali e nel concreto l’hanno ridotta ad una opportunistica mantellina di cachemire buona per tutte le occasioni.
Ma io ho visto anche tanti tailleur di sartoria, kefiah, eskimo indossati e abbinati molto male sempre dagli stessi personaggi di se stessi apparecchiati come costumi di carnevale anche fuori stagione spacciandosi per sinceri democratici sensibili a tutte le istanze del mondo intero.
Gli insulti pesantissimi, la cafonaggine gli insulti da bettola malfamata e la denigrazione continua da parte di inconcludenti e autoreferenziali esistenzialisti delle vite altrui che tentano di demolire con saccente sarcasmo ciò che si sta costruendo in questo momento in Italia con una solerzia e una prospettiva mai viste prima.
Ed infine le tonnellate di fango sulle quali i moralisti che facevano i contestatori sono scivolati anche a causa del fatto che ormai sono abituati a camminare con la puzza sotto al naso perdendo, ancora una volta, l’occasione di alzare la testa per guardare ad una visione di speranza.
Ah, Gianroberto Casaleggio, che ti sei perso…o forse no!