LA INFORMAZIONE PRIMA DELLA OPINIONE È STATA LA CIFRA STILISTICA DI QUESTI 5 ANNI DI LUCIA VERGAGLIA NEI RAPPORTI CON LA STAMPA. GRAZIE DI AVERLO RESO POSSIBILE.
(di Lucia Vergaglia)
Non è una questione di stile, di spregiudicatezza e di vanità quella di abusare anche delle minime posizioni pubbliche per poter dare opinioni spesso non richieste. È invece una questione di etica e di misura.
L’attività politica locale assieme alle opportunità di trasferire informazioni può infatti essere utilizzata come martello e troppo spesso c’è chi lo fa lasciando che,si possano facilmente confondere le legittime opinioni con l’indispensabile oggettività dell’informazione informazione.
A mio avviso questo è scorretto, ma temo inevitabile.
Personalmente ho avuto più di una circostanza in cui ciò è potuto accadere, ma, per quanto umanamente possibile, ho cercato sempre di gestire i toni e l’esagerazione, ed a mia memoria non mi sono mai state contestate menzogne ed omissioni anche se non sono stata esente da errori o fraintendimenti di domande.
Non so se questo sia dovuto alla buona volontà ed all’attenzione impiegate oppure al fatto di essere stata fortunata allorquando mi sono state rivolte domande la cui risposta potevo argomentare con chiarezza
Poteva anche non andare così e i profili di rischio ci sono sempre.
Se poi ne sia venuto fuori un ritratto fedele e forse anche un po’ meglio dell’originale questo è dovuto sicuramente alla professionalità delle donne e degli uomini dell’informazione orvietana che ringrazio per questo periodo trascorso insieme.
Ecco, a differenza di tanti che hanno ricoperto il mio stesso ruolo istituzionale nella stessa forza politica, Io confermo apertamente di aver trovato rispetto ed equilibrio nel lavoro svolto dagli operatori della comunicazione locale.
Di contro ho rispettato tutti i corsivi anche i più urticanti e credo di aver chiesto rettifiche agli articoli soltanto quando è stato realmente necessario fare emergere fatti diversi da quelli riportati.
Col beneficio d’inventario in virtù del quale ritengo che ciò possa capitare a chiunque presti la propria opera perché solo chi sta fermo non inciampa e siccome io non sono scevra da errori e leggerezze nella comunicazione formale, e certamente non sintetica, ringrazio per la pazienza grazie alla quale si è potuto estrapolare la notizie dai miei comunicati stampa che a volte sono risultate essere una sorta di lettere fiume, una sorta di diario di bordo per usare una metafora romantica.
Osservo che anche queste fitte righe lo sono!
Ma non essendo una professionista del settore e non potendo permettermi uno staff per le comunicazioni con la stampa, ci sarà stata comprensione per questa forma artigianale di comunicazione.
È stato un piacere poter relazionarmi con diretta franchezza e corrispondenza in questi cinque anni straordinari.
Buon lavoro dunque, a tutti e proprio tutti Voi che “maneggiate” quotidianamente gli strumenti essenziali del pluralismo ovvero della democrazia.
p.s.
Però, cortesemente adesso basta con i necrologi!