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A 40 anni dalla sua morte Gianni Rodari è più vivo che mai.

Di Lucia Vergaglia, consigliere di amministrazione del centro studi Gianni Rodari di Orvieto.

In tanti oggi proveranno a commemorare Gianni Rodari, uno degli autori italiani più tradotti al mondo, in questo anniversario della sua morte avvenuta il 14 aprile 1980. Da promotrice della riapertura della centro studi di Orvieto a lui dedicato invece voglio fare il contrario e ricordare che ancora vive.

Centro studi Gianni Rodari di Orvieto
Centro studi Gianni Rodari di Orvieto

Sissignori Gianni Rodari vive, vive nelle storie che ha raccontato, vive nelle lezioni che ci ha lasciato, vive negli occhi di chi lo legge e racconta di lui, dei suoi pensieri e dei suoi personaggi. Vive e rende vive le librerie che oggi riapriranno dopo il lungo fermo dovuto alla pandemia del coronavirus, e non solo negli spazi dedicati ai ragazzi. Vive tra gli insegnanti che gli dedicheranno moltissime delle lezioni che ancora tengono a distanza con gli studenti. Vive nelle filastrocche e nelle canzoni, nelle ninne nanne ed ogni volta che qualcuno adopera la parola fantasia.

Centro e Premio Gianni Rodari

Da troppi anni trascurati e quasi dimenticati il prestigioso “Premio alla fantasia Gianni Rodari – Città di Orvieto” e l’omonimo Centro Studi, di cui è socio fondatore il nostro Comune, tornano all’attenzione in un atto di indirizzo politico che ne chiede il rilancio nel 36 anniversario dalla morte del grandissimo, indimenticato, scrittore che ci lasciò il 14 di aprile del 1980.

rodari 1Con l’ultimo omaggio nel ciclo di iniziative “La Testa per pensare” nel 2010 sono stati annunciati grandi cambiamenti dall’allora assessore Cristina Calcagni, da poco insediata; si parlava di digitalizzazione e diffusione dell’immenso archivio con un’apertura alla cittadinanza, tuttavia nulla di concreto sembra essere successo. Nessuna traccia misurabile di iniziative e, incredibilmente, persino il sito internet del Centro Studi “centrostudirodariorvieto.it” è stato lasciato inutilmente scadere perdendo i collegamenti che puntavano verso quell’archivio informatico attraverso i motori di ricerca ed il web. Un vero peccato questa mancanza di cura delle cose cittadine, l’ennesimo spreco considerato che un nome di dominio, cioè l’indirizzo web del Centro Studi, rappresenta un bene immateriale dal valore elevato ma dal costo limitatissimo, ad un cittadino costerebbe soltanto un pugno Euro all’anno. Continua a leggere Centro e Premio Gianni Rodari