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Emergenza coronavirus e didattica a distanza

Sulla didattica a distanza è intervenuto il Ministero con alcune indicazioni contenute nella nota n. 279 dell’08 marzo 2020

La riassumo in breve: bisogna evitare di fare didattica limitandosi a dare i compiti da fare a casa ed invece bisogna prediligere altre modalità di presenza diffusa della istituzione scolastica (registrazione e trasmissione on-line delle lezioni, utilizzo di piattaforme specifiche). Concordo pienamente con questa impostazione e voglio chiedere a mia volta che si dia seguito a queste richieste e quindi a mantenere la continuità del rapporto tra insegnanti e studenti, che tuttavia non deve essere una semplice replica delle attività della classe ma può e, secondo La sottoscritta, deve fare tesoro degli innovativi strumenti messi a disposizione per il lavoro in condivisione e, perché no, cogliere questa infausta occasione per metterci alla prova e sperimentare anche formule di didattica innovativa. Dando al tempo stesso una dimostrazione di rigore istituzionale esemplare ma anche di coraggio e volontà di progresso. E di questo sicuramente ne parleremo molto nei prossimi giorni.

Riporto qui di seguito il testo della circolare inviata dal ministero.

“Si consiglia comunque di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza.

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Meetup Orvieto: World Youth Skill Day 2019.

SI FA UN GRAN PARLARE DI UNESCO MA LA GIORNATA #WYSD CHE QUESTO ENTE DEDICA ALLA PREPARAZIONE DEI GIOVANI VIENE REGOLARMENTE DIMENTICATA SIA AD ORVIETO CHE IN UMBRIA.

(di Meetup Orvieto).

Oggi è la giornata dedicata alla preparazione dei giovani, il #Wysd World Youth Skill Day.
A parte alcune organizzazioni importanti l’argomento non viene neanche sfiorato negli enti di prossimità.

Assessorati a cultura e scuola non ne parlano e l’occasione va persa.
Un vero peccato.
Soprattutto considerando che i nostri giovani sono (apparentemente) sono molto preparati a giudicare dalle medie scolastiche ma poi risultano sia una altissima difficoltà di inserimento lavorativo che gravi lacune che emergono dai test INVALSI.

E con le possibili autonomie regionali cosa potrebbe ancora succedere? Questa era la giornata è l’occasione buona per fare i vergine In questo quadro anche le possibili soluzioni soprattutto insieme ai nostri giovani cittadini che le problematiche nei vivono tutti i giorni ed al tempo stesso si pongono degli obiettivi a loro ben più chiari che a chi viene dalle generazioni precedenti che hanno avuto esigenze diverse dovute al differente contesto.

Purtroppo, semplicemente, non c’è stata sufficiente sensibilità neanche quest’anno .

Orvieto, Umbria. Maturità 2019

IN BOCCA AL LUPO AI MATURANDI.

Nel mondo attuale ed ancora di più in quello prossimo venturo il valore di una preparazione di base solida ed eclettica è maggiore di quanto non lo fosse nel passato nel quale la erudizione specialistica e le capacità specifiche individuali potevano fare la differenza le prospettive lavorative e sociali dei cittadini. Quel paradigma è di fatto cambiato e pertanto il carico della preparazione ad esprimere il proprio proprio miglior potenziale è almeno in parte tornato alla scuola dell’obbligo, sulla quale occorre un maggiore impegno in termini di investimento infrastrutturale e manutentivo da parte della politica e delle amministrazioni, ma nei confronti della quale è necessario piantarla con riforme che si inseguono come le auto durante un gran premio.

Oggi cominciano gli esami di maturità con la prova più delicata legata all’italiano, vero tessuto connettivo della nostra nazione e primo biglietto da visita nelle nostre relazioni con gli altri popoli. Da parte di tutti noi un grande in bocca al lupo agli studenti maturandi, con l’invito di affrontare questo momento a testa alta, accantonando ogni timidezza e serbando l’emozione per dopo. Coraggio.

Il Sabato del villaggio… scolastico

COMUNQUE LA SI PENSI SUL SABATO SCOLASTICO QUESTA VICENDA È STATA GESTITA IN MODO BUROCRATICO E SCANDALOSO.

Quando vi chiedono perché siamo favorevoli a quelle iniziative di democrazia diretta piuttosto che lasciare nelle mani di una ristretta cerchia il controllo di quelle che poi sono vicende che influenzano i destini di famiglie e borghi, i tempi della vita dei giovani, il lavoro di commercianti e gestori di attività pubbliche, potresti fargli un esempio come questo in cui, per un puro esercizio del potere, si da il peggiore esempio immaginabile ai ragazzi nel luogo più sensibile che è la scuola.

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Giornata mondiale dell’insegnante 2018

LA PORTAVOCE LUCIA VERGAGLIA HA SCRITTO AGLI INSEGNANTI DEL NOSTRO PLESSO SCOLASTICO ESPRIMENDO LA RICONOSCENZA DI TUTTI NOI.

Dal 1993 l’Unesco ha individuato nel 5 ottobre la Giornata mondiale dell’insegnante ed è stata scelta perché proprio in quella data, nel 1966, si è tenuto un Congresso speciale, organizzato congiuntamente fra Unesco e Oil (Labour International Organization).
L’incontro, all’epoca, era finalizzato ad elaborare e adottare una “Raccomandazione” sulla condizione degli insegnanti, un’esortazione indirizzata ai Governi e alle famiglie orientata a migliorare le condizioni di lavoro dei docenti: un’occasione per mostrare loro apprezzamento e riconoscenza.
E in effetti, se si sfronda dalle sovrastrutture, anche millantatorie, che tanti costruiscono sul lavoro dei professori, quello dell’insegnante è un importante e delicato compito di formazione, di educazione e di guida all’adattamento efficace delle nuove generazioni nei confronti di un mondo in continuo e velocissimo cambiamento.

Di recente le Nazioni Unite hanno richiamato la funzione dell’insegnante nell’obiettivo 4 della Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile.
Con questo obiettivo, denominato “Istruzione di qualità”, gli insegnanti vengono riconosciuti come soggetti chiave per l’attuazione dell’Agenda 2030.

“Il loro impegno – si legge nel sito dell’Unesco dedicato al tema – è fondamentale per fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti, con l’obiettivo di incrementare il livello di alfabetizzazione globale e ridurre l’abbandono scolastico precoce, contribuendo a migliorare la vita delle persone e a raggiungere lo sviluppo sostenibile”.

Anche per questo oggi, anche qui in Umbria ad Orvieto, è più che mai importante avere bravi docenti ed ottimi educatori senza i quali appare difficile capire, ispirare, orientare, favorire lo sviluppo intellettuale, sociale ed emozionale dei giovani al fine di aprire loro le porte verso un mondo migliore e più giusto

Inizia la scuola

BUON INIZIO SCUOLA AI CITTADINI DI DOMANI, ALLE LORO FAMIGLIE ED AL PERSONALE SCOLASTICO. SIETE UN ANELLO IMPORTANTE DELLA COMUNITÀ ED UN PUNTO DI RIFERIMENTO.

Ad Orvieto riaprono le scuole, uno degli elementi fondanti di una società che guarda al futuro e dal Movimento 5 Stelle orvietano giungono gli auspici di Lucia Vergaglia per i docenti ed il personale scolastico, le famiglie ma soprattutto per quelle ragazze e quei giovanotti, dai più piccini a coloro che ormai stanno diventando adulti per un bellissimo momento di crescita assieme alle loro classi ed alla comunità scolastica. Dal M5S sottolineano però anche la situazione generale della scuola ed i problemi degli edifici e del rapporto con l’attuale amministrazione cittadina giunta al termine del suo mandato nel quale, affermano, sono state tante le occasioni perse mentre restano irrisolte questioni fondamentali come le barriere architettoniche e la sicurezza dei locali.

Lucia Vergaglia M5S Continua a leggere Inizia la scuola

Università o Tribunale alla ex Caserma Piave di Orvieto?

RAPPORTI CON LE UNIVERSITÀ? NOI SIAMO IN PRIMA LINEA. MA RINUNCIARE ALLA CORTE EUROPEA È IRRESPONSABILE.

di Silvio Torre.

Ben vengano gli accordi e nuovi corsi universitari come ha spiegato in pubblica Assise sia dal professor Bizzarri che dagli esponenti del Csco, Centro Studi città di Orvieto, E dov’è che addirittura l’idea progettuale di un Campus Universitario anche se in era di università on-line diventa più difficile immaginarlo rispetto agli anni 90. È magnifico vedere tanti giovani che vengono da altre nazioni qui città a studiare e conoscerci, incontrarsi, e render vive alle nostre strade insieme a tutti noi. Tra l’altro da commerciante ho un ottimo ritorno della nuova presenza ed un grande ricordo visto che da lontano rimaniamo ancora in contatto e continuano a promuovere sia noi che la città ed il territorio.
Però ragazzi ostacolare in questo momento delicato della trattativa la possibilità di portare il Tribunale europeo unificato dei brevetti qui ad Orvieto ci è sembrata e ci continua a sembrare una roba da irresponsabili.
E hai voglia a dire noi segmentiamo gli spazi… vediamo di cosa hanno bisogno…
Si doveva aspettare la fine della trattativa o mettere in mezzo l’idea delle università quando era il momento cioè un minuto dopo le elezioni a sindaco di Orvieto.
In ogni caso il protocollo parla del singolo programma E non dirmi che un campus ad una università. Un programma che può benissimo essere ospitato nelle sedi attualmente disponibili e certo non necessita di 55000 metri cubi dell’imponente ex caserma Piave.
Insomma per dare lustro a una “non notizia” si è rischiato di affondare una delicata trattativa.
So che Movimento 5 stelle con Lucia Vergaglia ha chiesto il carteggio cronologico completo relativo alla ex caserma degli ultimi mesi per ricostruire nei fatti l’andamento della vicenda e cercare di metterci una pezza.

Però se la trattativa salta qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di spiegarlo agli orvietani.

Giornata mondiale della gioventù 2018

UNA GIOVENTÙ A CUI HANNO RUBATO SOGNI E PROSPETTIVE. ANCORA UNA VOLTA ANCHE IN QUESTA DATA LA NOSTRA CITTÀ NON HA POTUTO RENDERE VIVA QUESTA GIORNATA

Il 17 Dicembre 1999, con la Risoluzione 54/120, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha avallato la Raccomandazione emessa dalla Conferenza Mondiale dei Ministri Responsabili per la Gioventù (Lisbona, 8-12 Agosto 1998) affinché il 12 Agosto venisse dichiarato la Giornata Internazionale della Gioventù.
Background
Nel 1985, le Nazioni Unite hanno celebrato il primo Anno Internazionale della Gioventù. Nel suo decimo anniversario, l’Assemblea Generale ha adottato il Programma Mondiale d’Azione per la Gioventù, che ha disposto la creazione di una struttura politica e delle linee guida per l’azione nazionale ed il supporto internazionale, al fine di migliorare la situazione dei giovani.
15 sono le aree principali considerate dall’Assemblea Generale:
Educazione
Lavoro
Fame e indigenza
Salute
Ambiente
Abuso di droga
Delinquenza giovanile
Attività svolte nel tempo libero
Ragazze e giovani donne
Partecipazione
Globalizzazione
Tecnologie dell’informazione e della comunicazione
HIV/AIDS
Gioventù e guerra
Rapporti intergenerazionali
Oggi, il Programma Mondiale d’Azione per la Gioventù gioca un ruolo rilevante nello sviluppo dei giovani. Esso si concentra sulle misure che vanno a rafforzare le capacità delle Nazioni nel settore dello sviluppo giovanile, e ad accrescere la qualità e la quantità delle opportunità disponibili per essi, al fine di raggiungere una loro partecipazione all’interno della società , che risulti piena, efficace e costruttiva.
Tale Programma costituisce, per le Nazioni Unite, un punto fondamentale riguardo alla tematica della Gioventù. Esso vuole intraprendere una serie di attività per promuovere lo sviluppo giovanile, compreso il sostegno al processo decisionale intergovernativo, la condotta di una ricerca analitica e, l’aumento dell’efficacia del lavoro delle Nazioni Unite nel settore dello sviluppo giovanile attraverso una più stretta collaborazione ed una comunicazione attiva tra gli enti delle Nazioni Unite, in particolare tramite la rete di Inter-Agenzie per lo Sviluppo della Gioventù.

La sfida Csco. Dalla mozione M5S a buoni risultati e grandi prospettive

PUO’ UNA “PARTECIPATA” DIVENTARE UN VOLANO PER LA CITTÀ? NOI CI AVEVAMO SCOMMESSO.

Il Centro Studi Città di Orvieto in occasione della chiusura del bilancio esercizio 2017, ha presentato alla Città il programma delle attività ed i progetti per il prossimo futuro. Eravamo abituati a tutta una’altra impostazione della precedente gestione del CSCO e con risultati decisamente peggiori. Tanto di essere arrivati al punto di voler ribaltare l’impostazione perché qual è il comune si trovava a dover scegliere se andare verso la liquidazione oppure sostenere economicamente il centro stesso oltre che con le infrastrutture e, talvolta, anche con impegni straordinari. Accogliemmo la sfida. Con una delle nostre prime iniziative, la proposta denominata la nuova linfa per il CSCO, che è una vera e propria invasione di campo dato che spostava dal Consiglio Comunale ognuno nel proprio ordine di servizio su come impostare i nuovi corsi procedendo a coniugare assieme alla mission tradizionale del Centro studi, con la Summer School e le altre attività in favore degli studenti università straniere, anche le iniziative di formazione continua obbligatoria per i professionisti del nostro territorio in modo da avere una apertura nuova e diversa sul locale ed avere una base minima non dipendente dai flussi stranieri che, soprattutto in quel periodo, potevano soffrire di quelle dinamiche internazionali legate ai fenomeni terroristici.

Naturalmente tale visione politica non fu colta al volo da tutti gli operatori e da quelle che vengono definite classi dirigenti tuttavia il rinnovato consiglio di amministrazione fece propria questa proposta e la introdusse negli statement, cioè nelle dichiarazioni di presentazione, della nuova governance della nostra partecipata. Oggi A distanza di 4 anni abbiamo visto che questo tipo di impostazione in questo caso ha dato i suoi frutti.

Fossero state colte alla stessa maniera iniziative come il Cluster industriale a Fontanelle di Bardano per il centro del made in italy, la gestione del titolo minerario tione, il centro di recupero rifiuti elettrici ed elettronici negli spazi dell’ex consorzio crescendo , la proposta di viabilità per la rupe, l’avvicinarsi alla condivisione delle produzioni con il teatro stabile dell’Umbria e quelle decine di altre iniziative portate avanti da Lucia vergagli forse la nostra base di occupati e le condizioni economiche locali non sarebbero le stesse di adesso con il triste primato riportato dai dati di opencoesione che non ci vede esattamente tra i primi per finanziamento europeo dei progetti pro capite, né per numero assoluto dei progetti e neppure per la capacità di attrarre investimenti.

Registriamo quindi delle parole di Matteo Tonelli , il presidente del centro studi città di Orvieto , non solo il senso che adesso si può scegliere se galleggiare o investire ma soprattutto la spinta a guardare ad una politica territoriale diversa che non resti a fissarsi l’ombelico e si proponga di aprirsi a quanto potrebbe e nuove economie.

Infine sottolineiamo dall’intervento la nostra portavoce proprio sui banchi dal centro studi che le risorse infrastrutturali non vanno squalificate e svalutate mettendole a disposizione a macchia di leopardo ma bisogna immaginare la città viva e vitale con i propri organi come il CSCO ben collegati tra loro e connessi al tessuto culturale, sociale, imprenditoriale e soprattutto lavorativo del territorio con il comune che funga da facilitatore oltre che da controllore. Invece la fretta che sta dimostrando l’amministrazione in quest’ultimo anno, assegnando in modo gratuito spazi e permessi oltre che le gravi carenze dei bandi per Belvedere o Palazzo del Popolo ad esempio, ci lascia davvero l’amaro in bocca perché è il contrario di ciò che necessita la città se si vuole che diventano davvero un volano per la nostra economia e per il nostro sviluppo.

Giornata dell’ambiente 2018

GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE 2018.

Il 5 di giugno è la giornata mondiale dell’ambiente proclamata dalle Nazioni Unite degli anni 70 ed è anche un momento di riflessione sulle tante questioni ancora irrisolte che riguardano il territorio nel quale viviamo e più in generale il tipo di mondo che vogliamo lasciare in eredità ai nostri figli. La lotta alle plastiche e all’inquinamento, la corretta gestione dei rifiuti che parta dal recupero e dal riciclo, l’economia circolare cioè il nuovo design industriale ed i nuovi materiali in grado di essere riutilizzati, il risparmio a tutti i livelli energetico e nei consumi con una importante lotta allo spreco, la promozione di una nuova educazione ambientale e civica ed infine quello che inglesi chiamano lifecycle cioè il ragionamento di lungo periodo nelle scelte che facciamo dato che non possiamo più permetterci di fare errori che poi pagheranno le prossime amministrazioni o le prossime generazioni. Qui in un territorio relativamente piccolo e tutto sommato verde come Orvieto tale giornata andrebbe declinata dell’attenzione alla questione della discarica che non deve essere oggetto di lotta politica come invece purtroppo sta accadendo. E va declinata anche in funzione della rinascita di una coscienza riguardante le fonti d’acqua che devono tornare, stante anche la scelta indicata nel recente referendum, del tutto pubbliche e quindi di proprietà e responsabilità dei cittadini. Purtroppo però la qualità del dibattito politico è troppo limitata, focalizzate su piccole contingenze, e distrae da queste cose veramente importanti. Però qualche buona notizia c’è e nasce, ad esempio, dalle scuole che oggi abbiamo potuto visitare facendoci accompagnare dai piccoli delle elementari a visitare gli orti di resilienza del bel progetto “orto in condotta”.

Per ovvie ragioni non possiamo pubblicare foto dei minori ma erano, sappiatelo per certo, tantissimi e felicissimi. Ecco la giornata dell’ambiente è anche quel briciolo di speranza che ti possono dare le nuove generazioni per le quali sentiamo la responsabilità ed il dovere di mantenere le tante promesse che di giorno in giorno ripetiamo, quelle di un mondo migliore.

Con rinnovato impegno noi ci siamo e ci saremo. Sempre.