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Aree Interne ancora al palo

L’IMPIETOSA FOTOGRAFIA DEL CONTROVALORE IN EURO DEL “GRANDE PIANO DI SVILUPPO” DELL’ORVIETANO LASCIA L’AMARO IN BOCCA PERSINO AI PIÙ STRENUI SOSTENITORI. OCCORRE RIPENSARE IL MODELLO O SOSTITUIRE GLI ATTORI?

Ormai è dal 2013 che aree interne viene presentato in tutte le salse come se fosse la panacea per la grave crisi che affrontano i territori come quello di Orvieto Eppure siamo ancora ad un punto morto.

Il problema non è della quantità della provvista economica messa a disposizione da Europa e Governo centrale ma della capacità di spesa degli enti che sono coinvolti che, nel caso dei comuni, abbiamo visto essere molto scarsa nella nostra regione Umbria.

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Scintille sulle Aree Interne

Quella della strategia “Aree interne” su cui ha costruito larga parte del programma elettorale l’attuale sindaco, Giuseppe Germani, è uno di quei temi che dovrebbero essere sentiti e gestiti trasversalmente.

Aree interne fa parte del complesso sistema di programmazione comunitaria che sono conosciuti come fondi europei indiretti, cioè quelle attività i cui i contributi vengono erogati in funzione di bandi gestiti da enti pubblici nazionali come le regioni. Questo inoltre è un caso speciale perchè, senza scendere nei particolari, può essere attivato solo se risponde ad una progettazione come effettuata da molti enti proponenti. Ora immaginate una ventina di comuni, di diverso colore politico, che di solito ci mettono già molto tempo a rispolvere le loro diatribe interne tra le proprie rispettive maggioranze ed opposizioni, accordarsi per unire le forze in funzione di un obbiettivo condiviso. Difficile, no?

Ecco noi pensiamo di no. Lucia Vergaglia, consigliere di opposizione, del M5S, qui ad Orvieto ha provato ad esordire di fronte all’assise dei sindaci dei territori da Città della Pieve a Giove, ed in direzione di Catiuscia Marini, presidente della regione Umbria, dicendo proprio questo: «Nonostante la campagna elettorale incombente è indispensabile agire come si fa tra enti nei finanziamenti Europei “diretti”, quelli che necessitano di partner in tre o più nazioni. Si stabiliscono temi comuni e si lavora assieme. Anche le opposizioni saranno della partita in spirito costruttivo e collaborativo tanto più che anche dove non c’è questa varietà di sensibilità non sempre si riesce a completare nei tempi la spesa dei fondi europei, come nel caso della programmazione 2007-2013.». Piccata ed immediata la risposta della Marini. «L’Umbria ha speso tutto, sono le regioni del Sud che non sono state in grado di fare i progetti.» in direzione della Vergaglia, che è napoletana, e che ha sorriso «Sarò molto lieta di essere smentita, nei fatti».

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Clima arroventato da periodo elettorale, ci rendiamo tutti conto, ma i fatti sono che poche ore prima l’Assessore Bracco, anch’egli del Pd come la Marini presentando il DAP (Documento Annuale di Programmazione) spiegava che solo nel 2015, ed oltre alla fine della legislatura, ci sarà la chiusura degli interventi della programmazione 2007-2013 (cioè oltre due anni dopo il termine ufficiale) e solo dopo questa chiusura avremo l’avvio della fase attuativa della programmazione comunitaria 2014-2020. In pratica i fondi disponibili dal 2014 vedranno i bandi per la regione Umbria nel 2016.

L’avvocato Vergaglia non si è lasciata distrarre ed ha esposto una prima proposta di metodo da elaborate in condivisione tra i tanti partecipanti ad Aree Interne: «I responsabili della regione sono stati molto eleganti a spiegarci che questa di “Aree Interne” non è il classico finanziamento quanto piuttosto un sostegno in più rispetto a quello che normalmente i vari bandi propongono, un tessuto connettivo tra le molte iniziative che potranno venire e che potranno godere anche di altre forme dirette ed indirette di finanziamenti europei. A questo punto osservo che nei nostri comuni non vi sono professionalità in grado di cogliere l’ampiezza dell’opportunità e credo che si debba ricorrere a quei professionisti noti come “Europrogettisti”. La mia proposta è di fare fronte comune e di utilizzare lo stesso gruppo di tecnici per sostenere, praticamente ed efficacemente, le decisioni di indirizzo che potremo prendere assieme nei modi che nei prossimi incontri sceglieremo.»

Il dibattito è proseguito, con tante proposte ed i primi indirizzi di obbiettivi, ma la cosa importante è che si parte, e che c’è una scadenza; il 30 settembre o saremo pronti od altri lo saranno al posto nostro altre regioni e non ci saranno scuse, nessuna maggioranza potrà mai dire che la nostra opposizione ha ostacolato questo processo di sviluppo sulla cui trasparenza, naturalmente, vigileremo.

Ecohousing nell’Orvietano

Ci segnalano un progetto di Ecohousing,

Si tratta di approfondire con l’associazione Libera Polis (http://www.liberapolis.it) per delle aree in zona Ficulle scelte per la bellezza, per la presenza oltre che del casale (di più di 1200 mq) da ristrutturare, di terreno edificabile adiacente,terreno agricolo  e casette già costuite a 1000 euro/m2.

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Chi fosse interessato si colleghi loro sito: http://www.liberapolis.it

La progettualità diffusa

A molti di voi i termini hub, crowdfunding, crowdsourcing ed open source non dicono molto.

project communitySono alcuni piccoli esempi di Progettualità Diffusa ovvero di quel cambio di paradigma, di quel nuovo modello di collaborazione delle intelligenze e delle capacità che si avvale delle strategie di rete e sfugge alle logiche organizzative tradizionali. Non staremo qui ad approfondire ogni singolo aspetto di quest’evoluzione, di questo progresso socioeconomico che parte dal basso, di questa nuova categoria antropologica praticamente inesistente nel passato. Il punto è questo, le cose cambiano, i tempi cambiano ed oggi abbiamo la fortuna di poter contare sull’abbattimento delle distanze e degli orari di lavoro nelle collaborazioni a progetti ed iniziative che interessano noi e le nostre comunità.

Oggi, grazie alla rete ed ai suoi aspetti social, abbiamo l’opportunità di disporre d’energie a noi distanti come fossero dietro l’angolo.

Contemporaneamente vediamo però la classe politica, una casta professionale anziana, che come dinosauro in cristalleria quando non fa danni non riesce comunque, in larghissima parte ne a cogliere le opportunità ne, spessissimo, a sforzarsi di capire che le opportunità ci sono per davvero.

Noi cambieremo tutto questo, e sproneremo tutte le energie politiche, nell’accezione più nobile del termine, a praticare questo cambiamento; infatti i nostri programmi nazionali sono frutto di una progettualità diffusa.

Localmente anche i programmi a 5 Stelle raccolti qui su OrvietoCivica, discussi quassù in Rupe, nascono in rete ed hanno collaborazioni che vengono da lontano e che aumentano ogni giorno. Si lavora per i territori, con le radici ben salde e con lo sguardo verso la nazione ed oltre, con la conoscenza del passato recente e della storia ma orientati al futuro, con il cuore e con la testa, sporcandoci le mani in prima persona.
Qui ad OrvietoCivica, Noi facciamo così.

Progetti e Programma Copia&Incolla

Accuse futili di mancanza di progettualità e di genericità non ci toccano, non siamo ancora in campagna elettorale e non ci interessa un copia ed incolla di progetti ed idee specifiche come già sta avvenendo con le denunce.

Copia Incolla
Copia Incolla

Spiacente: quando sarà il momento si attiveranno le altre sezioni di questo sito e degli altri cui il sottoscritto è collegato. Allora saranno ben visibili i Progetti originali ed il Programma completo e dettagliato.

Per ora semplicemente è troppo presto per dare spazio a chi, privo d’idee e talento sia però pratico del Copia&Incolla. E non tanto per il danno che potremmo subire noialtri, no. E’ solo che, a nostro avviso, costui potrebbe danneggiare se stesso ed i propri concittadini proponendo in copia ciò per cui non ha la formazione “politica” adeguata; alla fine invece che una copia, il nostro caro emulo, ne farebbe un’inefficace caricatura.

Quindi signori abbiate fede e mettetevi l’animo in pace, avete nel frattempo la vostra occasione di proporre soluzioni originali ed efficaci o ripetere quanto attualmente nel bilancio preventivo qui ad Orvieto e cioè le stesse soluzioni di sempre, la cui efficacia è ormai ben nota a chi vive ed opera in questo territorio.

A presto.