I PREOCCUPANTI DATI SULL’EVASIONE FISCALE NEL COMPARTO DELL’ACCOGLIENZA NEL VICINO LAZIO PROSPETTANO UNA DISTORSIONE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO A SFAVORE DEI NOSTRI OPERATORI.
Per ora è solo un sospetto giustificato dall’analisi sommaria delle notizie e dal fatto che, come forze politiche, siamo tutti attenzionando il fenomeno della evasione localizzata nel territorio orvietano e quindi stiamo mettendo in regola quei nostri operatori che non rispettano le discipline formali e sostanziali della fiscalità nel campo della accoglienza. Anzi nell’ultimo consiglio comunale c’è stato un acceso dibattito proprio su questo tema ma in relazione a un numero non elevato di casi desumibile dal fatto che stiamo parlando di cifre comunque ridotte.
Diversa pare essere la situazione del vicino Lazio che nelle indagini della Guardia di Finanza risulta strutturalmente meno disciplinato dei nostri territori. Tecnicamente questo Delta, cioè questa differenza tra le imposizioni e la capacità di recuperarle nelle due regioni e nei territori , rappresenta una distorsione del mercato della accoglienza turistica , una stortura che lede alla concorrenza tra operatori economici. Di base sarebbe compito dello Stato intervenire in questi casi ma come comune non possiamo lavarsene le mani e lasciare da soli i nostri operatori e quindi quantomeno dobbiamo portare l’attenzione, ed il dibattito, su tale questione e fare in modo che nel patto di amicizia tra le città di Orvieto, Bolsena e Bagnoregio questo del massimo equilibrio fiscale tra gli operatori del turismo, della ristorazione e dell’accoglienza diventi un punto di qualità forte e che eviti la creazione di condizioni di dumping a a sfavore delle nostre imprese.
Diversamente si rischierebbe una gara al ribasso che deprimerebbe l’economia di questo comparto importante per i nostri territori.
Le sedi di discussione per i rappresentanti del comune ad Orvieto sono essenzialmente tre:
- La Giunta del Sindaco
- Il Consiglio comunale
- La Consulta per lo sviluppo economico.
Da parte nostra la questione la porteremo in consulta ed eventualmente dalla consulta la trasferiamo al Consiglio comunale però ripetiamo ancora, se fosse il caso, che la questione va dibattuta ed analizzata dato che non si tratta di certezze ma di scenari che, comunque, vanno affrontati e conosciuti nel dettaglio. Per questo non vogliamo che tale questione resti come la polvere sotto il tappeto a cui ci ha abituato un certo modo di amministrare degli ultimi 10 anni. Sopratutto perché poi i nodi vengono al pettine.