UNA SETTIMANA INTENSA A DELINEARE I POSSIBILI PROGRAMMI DI SVILUPPO ECONOMICO, SOCIALE ED INTERNAZIONALE DEL TERRITORIO DI ORVIETO, ROMPENDO GLI SCHEMI CHE CI HANNO IMPOVERITO.
Dopo gli incontri a Roma per rilanciare il centro Rodari e non perdere l’occasione del Centenario dell’autore la nostra portavoce Lucia Vergaglia è partita alla volta di Bruxelles dove erano previsti alcuni incontri al Comitato delle regioni e soprattutto al Parlamento Europeo dove arrivava anche Davide Casaleggio.
Il principio di avanzare delle proposte in comune come quelle delle modifiche dello Statuto cittadino oppure i tanti atti indirizzo è di impegno depositati e fatti approvare diventa fondamenta concreta di un comune che sia in grado di utilizzare pienamente le risorse della macchina comunitaria e di quella statale invece che limitarsi a concentrare le forze negli spostamenti immobiliari e nell’asfalto elettorale ogni 5 anni, amministrando sia nel 2009-2014 che nel 2014 2019 una decrescita infelice se non una vera e propria frana tra perdita delle Industrie e del lavoro e spopolamento cittadino. Abbiamo quindi gettato le basi per poter costruire degli interventi strutturali radicalmente diversi da quelli che ci hanno messo così nei guai.
Qui di seguito le parole della nostra portavoce da Bruxelles, Lucia Vergaglia.
《Mentre tutti gli altri potenziali candidati a sindaco o consigliere comunale fanno passerelle nei luoghi consueti , a volte anche a spese della collettività come nel caso del Vinitaly, nel tentativo di accreditarsi come cambiamento in meglio rispetto a coloro che ci hanno accompagnato nel crollo economico, demografico e sociale di questi ultimi 10 anni sì, noi partecipiamo attivamente alla costruzione del futuro territoriale, nazionale ed internazionale della città di Orvieto, nel suo territorio e della sua popolazione.
E non si tratta solo di avere una rete di rapporti e relazioni, nazionali ed internazionali, di alto livello ed in grado di trasformare in fatti concreti le buone intenzioni, prerequisito necessario ma non sufficiente. Neppure si tratta di un confronto con la burocrazia Europea per avere la certezza dei propri diritti e validare i propri progetti, cosa che tuttavia male non fa. E invece quel processo in cui si è , anche se dal basso, comunque motore e guida proprio per spostare gli equilibri verso i nostri peculiari interessi di territorio e cittadinanza, economici, tecnologici e sociali, e non ultimo, di equilibri tra diritti e doveri. Se avremo occasione di poter proporre ai cittadini orvietani una amministrazione in grado di rapportarsi con le istituzioni nazionali ed internazionali lo faremo come partner e non come richiedente, e lo faremo in prima persona o come capofila di un gruppo coeso e non come voce nel coro. Ma soprattutto lo faremo avendo le solide basi che, a volte inconsapevolmente, sono state votate anche dalla ex maggioranza e dalla maggioranza attuale, basi che ci danno il delitto di scegliere e pretendere azioni concrete a tutela e soprattutto vantaggio della nostra economia e cittadinanza, del livello dei servizi sanitari ed istituzionali , della crescita demografica in inversione di tendenza con gli ultimi 10 anni in cui hanno governato da un lato le forze di centro-destra dall’altro quelle di centro-sinistra fallendo clamorosamente ogni obiettivo e coprendo il tutto con l’asfalto fresco di questi giorni. Aggiungo a proposito della competizione elettorale che, qualora avessimo l’occasione di presentare una nostra proposta elettorale, comunque non proporremo mai di buttare via tutto ciò che è stato fatto di buono in questi anni sia dalla ex maggioranza con vicesindaco Tardani che dall’attuale maggioranza con sindaco Germani. Però chiariamolo bene: In entrambe le amministrazioni le scelte sono state portate avanti senza prospettiva, navigando a vista ed a macchia di leopardo privilegiando di volta in volta una parte della città ad un’altra, oppure un settore rispetto a un altro è questo clima di incertezza a costretto molti imprenditori a disinvestire e ritirarsi dal territorio e molti cittadini a guardare i comuni circostanti per la residenzialità o i comuni più lontani per lo sviluppo di una propria vita familiare che potesse crescere nel lavoro e nei servizi maggiori o migliori messi a disposizione altrove. Ci sono modi migliori di fare politica e spiace osservare che nonostante la quantità è la qualità delle proposte , pur approvate, non si è voluto cogliere l’occasione in questi anni. Personalmente mi vorrei impegnare a realizzare pienamente quanto già approvato, dagli atti più piccoli come il WiFi gratuito a spese dell’Europa a quelli più imponenti come il trasferire in città importanti enti, con le loro necessità di indotto e di lavoratori. Anche questi argomenti, in questi giorni di Brexit, ho potuto affrontare a Bruxelles al livello più alto, forte della nostra pianificazione che guarda al futuro e che è stata portata avanti passo dopo passo.》Lucia Vergaglia M5S Orvieto