Si può fare politica con passione e rigore intellettuale portando a casa anche dei risultati? Con le persone adatte sicuramente sì. E noi lo abbiamo già dimostrato.
«In queste ore di avvio della campagna elettorale regionale ed in questi giorni di formazione delle liste infuria la polemica sui cambiamenti del MoVimento 5 Stelle e sulla evoluzione progressiva delle regole. Un cambiamento già avvenuto altre volte, certamente necessario rispetto alla primo stringato non statuto ed alla carta di Firenze che rappresentano le prime basi condivise su cui è nato l’impegno di molti attivisti e dei primi portavoce. Necessarie perché l’obiettivo di allora era conquistare qualche comune, cioè enti locali dove si vince con la legge elettorale dei sindaci che è maggioritaria e che quindi non prevede la necessità di condividere i ruoli decisionali con la minoranza. Questo permetteva di mantenere un grandissimo distacco tra i portavoce del M5S ed i consiglieri degli altri partiti. In Parlamento le cose sono diverse e chi è riuscito almeno a seguire qualche seduta oppure qualche lavoro di commissione sa bene e si rende conto del fatto che il lavoro va fatto assieme ad altri che hanno le idee diverse dalle tue, e che questo è la normalità. Tanto è vero che in questa campagna elettorale per le politiche che ci ha visto ottenere la vittoria numerica nel 2018 era partita con Luigi Di Maio che diceva: se non otteniamo il 40% non potremmo governare da soli ed allora proporremo a chi ci sta di lavorare con noi.
Ancora maggiore è la differenza in Europa dove già più di 5 anni fa abbiamo condiviso il percorso addirittura condividendo la presidenza del gruppo politico Efdd-M5S con Nigel Farage e con gruppi di altre Nazioni.
E poi il governo fatto con la Lega, con il famoso contratto, ed attualmente il governo Conte due in cui si cammina con altre forze politiche. Ed ora il Patto Civico anche in regione Umbria, mettendo però in seconda fila i politici.
Insomma quel MoVimento da solo contro tutti, che piacerebbe sicuramente ai partiti attualmente in minoranza ed all’opposizione, esiste e si manifesta nella democrazia diretta, nel percorso che internamente facciamo per sviluppare i programmi e per selezionare i migliori candidati tra chiunque i vostri iscritti voglia assumersi questa importante responsabilità. Ma altrettanto rispettiamo le regole della democrazia e non facciamo complotti di palazzo per opportunismo.
Sono quei partiti e quei candidati politici che ci vogliono deboli ed incatenati a diffondere le accuse di snaturare il MoVimento. La loro propaganda é tipica dei politici di mestiere.
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